Il 30% della superficie del nostro Paese è costituito da boschi, caratterizzati da un’ampia varietà di specie che nel corso dei millenni si sono adattate alla straordinaria variabilità dei climi, da quelli subaridi dell’estremo sud della penisola a quelli nivali dell’arco alpino. Il patrimonio forestale italiano, tra i più importanti d’Europa per ampiezza e varietà di specie, costituisce un’immensa ricchezza per l’ambiente e l’economia, per l’equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. I boschi, inoltre, sono l’habitat naturale di molte specie animali e vegetali.
Tuttavia ogni anno decine di migliaia di ettari di bosco bruciano a causa di incendi di natura dolosa o colposa, legate alla speculazione edilizia, o all’incuria e alla disattenzione dell’uomo. Negli ultimi trent’anni è andato distrutto il 12% del patrimonio forestale nazionale.
Le conseguenze per l’equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell’ecosistema forestale e ambientale molto lunghi.
Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo causate dagli incendi favoriscono inoltre i fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense, lo scivolamento e l’asportazione dello strato di terreno superficiale.
I mesi a più elevato rischio sono quelli estivi, quando la siccità, l’alta temperatura ed il forte vento fanno evaporare parte dell’acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli all’innesco e allo sviluppo di incendi.
L’AVERS, da sempre impegnata in prima linea nell’antincendio, dal 2008 stipula periodicamente una convenzione regionale che assicura, in particolare nel periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi (15 giugno – 15 settembre, ndr), una pronta partenza con almeno un automezzo con modulo antincendio da 500lt ed una squadra di 3 operatori Aib adeguatamente addestrati.
Le fasi dell'incendio boschivo 🔥
Da diversi anni la nostra Associazione, d’intesa con la regione Puglia, espleta il servizio del “Pattugliamento AIB”, ossia in determinati orari squadre di volontari si recano presso punti panoramici per osservare il territorio ed individuare prontamente potenziali incendi attraverso le colonne di fumo.
In caso di avvistamento di incendio o di colonna di fumo sospetta la squadra di pattuglia allerta prontamente la squadra AIB di turno fornendo loro i dettagli sulla posizione dell’incendio, la tipologia di vegetazione interessata (se possibile), le condizioni meteo e tutte le informazioni necessarie ed utili.
Un intervento tempestivo è sinonimo di minor superficie bruciata e minor danno per l’ambiente e la natura.
Individuato l’incendio la squadra operativa di turno giunge sul luogo e avvia le operazioni di spegnimento.
Se l’incendio è estinguibile dalla singole forze si passa direttamente all’azione di spegnimento delle fiamme.
Se l’incendio è di vaste proporzioni la squadra effettua un primo intervento per tamponare la propagazione delle fiamme, in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco che coordineranno l’intervento.
Quando le forze da terra non sono abbastanza sufficiente il DOS, attraverso le sale operative, chiamerà l’intervento dei mezzi aerei della flotta di Stato.
Una volta che l’incendio è stato domato è necessario provvedere alla bonifica del territorio da ogni focolaio o potenziale tale da poter innescare un nuovo incendio. Per fare ciò si ripassa tutta la superficie percorsa dal fuoco
Le operazioni di bonifica sono importanti e devono essere portate a termine nella maniera più meticolosa possibile. Una bonifica fatta male darà vita a nuove fiamme e le unità AIB saranno tenute ad intervenire nuovamente sullo stesso posto.